Riforma del condominio e ruolo degli amministratori: dal Consiglio Nazionale ANACI di Lecce un messaggio chiaro alle istituzioni
LECCE – Si è concluso con un messaggio forte e unitario il Consiglio Nazionale ANACI tenutosi a Lecce. Al centro del dibattito, che ha visto riuniti nel capoluogo salentino i vertici dell’associazione e centinaia di delegati da tutta Italia, c’è la richiesta perentoria di una nuova riforma del condominio. A oltre dieci anni dalla Legge 220/2012, l’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari chiede un cambio di passo normativo che rispecchi la reale complessità della professione oggi.
Il Consiglio Nazionale ANACI sceglie Lecce: un segnale per il Sud
La scelta di Lecce come sede di questo cruciale Consiglio Nazionale non è stata casuale. L’evento ha trasformato la città in un laboratorio di idee sul futuro dell’abitare, con un focus specifico sulle sfide del patrimonio immobiliare italiano. Durante i lavori, che hanno visto una massiccia partecipazione, è emersa la vitalità di un’associazione che non si limita alla gestione ordinaria, ma si pone come interlocutore privilegiato per la tutela del patrimonio immobiliarenazionale. La presenza delle istituzioni locali e nazionali ha confermato l’importanza strategica di questo appuntamento per il settore.
Oltre la Legge 220/2012: l’urgenza di una riforma organica
Il punto focale emerso dal convegno è l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo. La Riforma del Condominio del 2012 (Legge 220/2012), seppur innovativa all’epoca, mostra oggi tutti i suoi limiti di fronte alle nuove sfide: dalla transizione energetica alla digitalizzazione, fino alle complessità fiscali emerse con i bonus edilizi.
Dalle sale di Lecce, ANACI sottolinea come non sia più rimandabile un aggiornamento delle regole. La figura dell’amministratore “dopolavorista” o improvvisato non è più compatibile con le responsabilità civili, penali e amministrative che gravano su chi gestisce gli edifici dove vive la maggioranza degli italiani.
Le richieste alle Istituzioni: regole certe ed equo compenso
Il messaggio lanciato al Governo e al Parlamento è inequivocabile: serve maggiore professionalità garantita per legge. Tra le richieste principali discusse a Lecce spiccano:
- La definizione precisa dei requisiti di onorabilità e professionalità.
- Il riconoscimento dell’equo compenso per una prestazione intellettuale che richiede formazione continua.
Da gestore a manager del valore sociale
L’evento ha evidenziato una trasformazione irreversibile: l’evoluzione da semplice gestore di conti a manager immobiliare. L’amministratore moderno deve possedere competenze multidisciplinari che spaziano dal diritto alla tecnica edilizia, dalla psicologia alla gestione della sicurezza.
In questo contesto, il Presidente Nazionale Francesco Burrelli ha ribadito che l’amministratore svolge un vero e proprio ruolo sociale. È il garante della sicurezza degli edifici, il promotore della riqualificazione energetica e il mediatore dei conflitti sociali che nascono all’interno dei condomini.
La visione per il 2025: formazione e tutele
In conclusione, il Consiglio Nazionale di Lecce traccia la linea per il futuro immediato. L’obiettivo di ANACI è lavorare a stretto contatto con le istituzioni per scrivere una normativa che tuteli non solo i professionisti, ma soprattutto i cittadini condòmini, i quali hanno diritto a una gestione trasparente, qualificata e sicura dei propri beni.
Francesco Venunzio







