Abbattimento barriere architettoniche, la Cassazione: “L’accessibilità è un diritto universale, prevale sul decoro”

Con la sentenza 26702/2025, la Suprema Corte stabilisce che l’installazione di un ascensore non può essere negata per motivi estetici. Per gli amministratori di condominio si apre una nuova era: da gestori a promotori di un cambiamento culturale.

Un condominio non può negare l’installazione di un ascensore o di un servoscala appellandosi al “decoro architettonico”. L’accessibilità non è un’esigenza del singolo, ma un diritto universale connesso alla dignità e alla sicurezza di chiunque abiti o frequenti un edificio. Con la storica sentenza n. 26702 del 3 ottobre 2025, la Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione segna una svolta culturale e giuridica, destinata a ridisegnare la gestione e la vita stessa dei condomini italiani.

La sentenza: i principi chiave

Il caso trae origine dal diniego, da parte di un’assemblea condominiale, di autorizzare l’installazione di un ascensore per preservare l’estetica dell’edificio. La Suprema Corte ha ribaltato le precedenti decisioni, cristallizzando principi di portata generale. In primo luogo, opere come ascensori e piattaforme elevatrici non costituiscono “innovazioni vietate” ai sensi dell’art. 1120 del Codice Civile. In secondo luogo, il diritto fondamentale alla mobilità e all’accessibilità prevale su considerazioni di carattere estetico, a patto che l’intervento sia tecnicamente fattibile e non limiti l’uso delle parti comuni in modo sostanziale.

Il punto più dirompente della sentenza, tuttavia, è un altro: non è necessaria la presenza di un condomino disabile per giustificare l’intervento. La Cassazione afferma che l’accessibilità è un principio di interesse generale, che valorizza l’immobile e tutela la dignità e la sicurezza di tutti, inclusi anziani, genitori con passeggini o chiunque abbia una difficoltà motoria temporanea. L’unico vero limite resta la sicurezza statica dell’edificio.

Il condominio come spazio di inclusione

Secondo i giudici, questa pronuncia spinge verso una nuova concezione del condominio, non più inteso come semplice somma di proprietà individuali, ma come un “organismo sociale e solidale”. Negare un intervento che garantisce la piena fruibilità degli spazi comuni per ragioni estetiche equivale a ledere la pari dignità sociale degli abitanti, con profili che possono sfiorare la discriminazione. La solidarietà, dunque, diventa un pilastro della convivenza civile all’interno delle mura condominiali.

L’amministratore diventa “ambasciatore del cambiamento”

Questo nuovo scenario investe direttamente la figura dell’amministratore di condominio, elevandola a un ruolo strategico. Come sottolineato da ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) nell’analizzare la portata della sentenza, il professionista diventa un vero e proprio “ambasciatore dell’accessibilità universale”.

Il suo compito non sarà più solo quello di applicare le norme e gestire la contabilità, ma si articolerà su tre livelli:

  1. Educare: Spiegare ai condòmini che un intervento di questo tipo non è un costo, ma un investimento che accresce il valore dell’immobile e ne migliora la vivibilità per tutti.
  2. Facilitare: Guidare con competenza l’iter tecnico e burocratico, dalla redazione delle perizie alla gestione dei titoli edilizi.
  3. Mediare: Lavorare per superare pregiudizi e conflitti interni, costruendo un consenso informato attorno a un obiettivo di civiltà.

In assemblea, il focus della discussione dovrà spostarsi dai meri millesimi alla qualità della vita. Spiegare che “un condominio accessibile è un condominio che funziona meglio, vale di più e rispetta la dignità di tutti” diventerà la chiave per guidare i condomini in questa transizione non solo strutturale, ma soprattutto culturale. Una missione etica e professionale che la Cassazione ha, di fatto, affidato a un’intera categoria.

Francesco Venunzio

Blog ANACI

ANACI si impegna a divulgare una cultura condominiale professionale e sostenibile attraverso la formazione professionale e divulgazione informativa

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