Il presidente Anaci Burrelli: mancata proroga del superbonus occasione persa
Il presidente Anaci Burrelli: mancata proroga del superbonus occasione persa
16 Gennaio 2024
«La mancata proroga del superbonus al 110% è stata un’occasione persa e ha scontentato molti, dai cittadini impegnati nei lavori rimasti incompleti alle aziende edili, al mondo artigiano, tutti i professionisti coinvolti». Lo dice senza mezzi termini il presidente di Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) Francesco Burrelli che nelle settimane scorse aveva chiesto una proroga che superasse la fatidica data del 31 dicembre 2023.
In questo modo, con la recente legge Finanziaria, «il superbonus è di fatto cancellato. È passata la linea che non voleva alcun rinvio né come sconto in fattura né come cessione del credito». Alcune novità sono presenti nel provvedimento governativo ma non rimpiazzano il valore che avrebbe avuto una proroga. «Se anche i lavori non sono terminati al 100 per cento al 31 dicembre, non si deve restituire il denaro per il lavoro eseguito, per cui se si è arrivati al 60 – 70 per cento e le due classi energetiche non sono state superate, il vantaggio fiscale rimane, mentre ciò che resta non certificato al 31 dicembre, dal 1° gennaio del 2024 prevede uno sconto del 70 per cento e non più l’applicazione del 110. Questo comporta non pochi problemi, molti cantieri è possibile arrestino la loro attività perché non si hanno fondi per pagare quella differenza, i condòmini insomma non avrebbero la possibilità di coprire il rimanente 30 – 40 per cento di spese. Oppure, se si riesce a continuare con i lavori, è necessario capire come fare e qui entrano in gioco le assemblee».
Si dovrà verificare – prosegue Burreli – «cosa resta delle certificazioni, quali sono le risorse che il condominio può deliberare, quali quelle da integrare e che garanzie fornire alle ditte e agli artigiani perché essi possano completare l’opera in atto. Senza garanzie è possibile che essi non portino più a termine i lavori mancanti. E così resta alto anche il rischio che saltino le stesse ditte e i dipendenti rimangano senza lavoro». Secondo Burrelli tutto questo potrebbe aprire dei contenziosi: «tra le imprese e i direttori dei lavori, tra imprese e condomìni e tra condomìni e le varie figure professionali. Il rischio che si allunghino i cantieri poiché non ci sono soldi per chiuderli entro i tempi stabiliti, sono effettivamente reali ed elevati. Facciamo un esempio – continua Burrelli – se siamo di fronte ad un lavoro che vale 1 milione di euro per 20 unità immobiliari ed il lavoro non è stato concluso entro il 31 dicembre, mancando ancora il 30 per cento, significa che restano da pagare ancora 300mila euro che divisi per i 20 condòmini comporta 15mila euro per ciascun condomino. Una cifra ancora parecchio elevata per tanti cittadini».
C’è un altro provvedimento da considerare: «Chi ha un Isee di 15mila euro o più basso di questa cifra può avere ancora lo sconto in fattura o la cessione del credito purché la somma rientri nella copertura dell’agenzia delle Entrate. Bene, siamo d’accordo, ma chi è anche appena sopra i 15 mila euro di Isee si ritrova a dover pagare cifre particolarmente alte non potendo contare sugli sgravi del superbonus, che se avesse invece avuto una proroga, avrebbe potuto essere gestito diversamente andando meglio incontro alle esigenze della popolazione che vive in condominio». Sicuramente «avremo tanto contenzioso,conclude il presidente nazionale Anaci . soprattutto molti lavoratori in difficoltà, molte imprese che chiuderanno e decine di miglia di lavori non saranno terminati. Una situazione economica e finanziaria grave che farà rallentare il comparto dell’edilizia che è stato quello che più ha fatto crescere il Pil».